venerdì 27 aprile 2007

IBM Database Connectivity for JavaScript, accedere ai database con AJAX

Quando si è iniziato a parlare di AJAX, la comunità di sviluppatori, alla luce del successo riscontrato, si è divisa in due: alcuni sostenevano che AJAX sarebbe stata solo l'ennesima tecnologia alimentata da sviluppatori web in cerca di nuovi effetti da baraccone, ma che presto il suo utilizzo sarebbe andato a scemare; altri sostenevano invece che AJAX avrebbe rivoluzionato il Web, grazie al superamento della necessità di eventi generati dall'utente che portavano ad una loro gestione da parte del client (senza possibilità di interagire contemporaneamente col server) o del server (con conseguente ricaricamento dell'intera pagina). I fatti, allo stato attuale, sembrano dare ragione al secondo gruppo, mentre si sente sempre più parlare di Web 2.0 e del suo legame con le RIA.

Un esempio molto eloquente di questo tipo di applicazioni ci è dato da IBM Database Connectivity for JavaScript, una libreria JavaScript (con relativa implementazione dimostrativa) di un'applicazione Web, che funge da client per database utilizzando PHP5 come linguaggio di programmazione lato server.

Anche se essa è in versione alfa, che attualmente funziona esclusivamente su macchine Windows accedendo al database tramite ODBC, contiene un'adeguata documentazione e può già essere scaricata ed utilizzata sotto licenza ILAR. IBM Database Connectivity for JavaScript potrebbe sembrare un'applicazione AJAX come tante o potrebbe, invece, far riflettere per issue non necessariamente inerenti alla sicurezza, visto che essa si propone di non comprometterla minimamente.

Per maggiore chiarezza, avendo lavorato con pattern come l'MVC, e studiato approfonditamente come possa essere migliore programmare seguendo un approccio in cui le varie parti logiche che compongono un'applicazione enterprise possano essere scorporate; avendo visto framework come Struts crescere ed evolversi rapidamente o applicazioni php prendere questo tipo di strada con numerosi prodotti (che utilizzano, ad esempio, sofisticati sistemi di template), può venire naturale domandarsi se un'applicazione che accede in questo modo ad una base di dati per gestirla non possa essere considerata nel complesso anomala.

Probabilmente anche in questo caso l’utenza si potrebbe dividere in due gruppi: da una parte tutti coloro che sostengono i vantaggi di una tale applicazione, che potrebbe superare alcuni limiti di prodotti simili miranti allo stesso scopo come phpMyAdmin; dall'altra, invece, tutti coloro che non saranno felici di vedere come la logica applicativa passi sempre più in mano ad un client; magari per questioni di principio visto che il view non dovrebbe avere funzioni di controller o per questioni legate alla sicurezza del sistema, visto che potrebbe non essere molto difficile realizzare un browser - o meglio ancora un plug-in - per dare all'utente la possibilità di modificare il JavaScript caricato, che è noto essere alla base di AJAX.

fonte: programazione.it

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