martedì 3 aprile 2007

Le tecnologie emergenti del 2007

Un’ambulanza arriva sul luogo di un incidente e trova un uomo in condizioni critiche: l’urto violento gli ha provocato una grave emorragia che se non viene fermata subito ne causerà la morte. Un medico applica un gel di nuova invenzione e in pochi istanti il sangue si arresta, consentendo il trasporto del paziente in ospedale.

Il miracolo è reso possibile da un liquido creato con frammenti proteici, che intessono un’invisibile maglia in grado di bloccare l’emorragia; una membrana protettiva capace, se utilizzata in altri casi, di far accelerare la guarigione da lesioni spinali o cerebrali.

La nuova scoperta è celebrata come una delle dieci tecnologie emergenti da Technology Review, la rivista ufficiale del Massachussetts Institute of Technology (Mit) di Boston; si tratta delle invenzioni che il Mit, vera e propria culla dei ritrovati scientifico-tecnologici, considera come le più promettenti del 2007 in vari campi di applicazione, dalla medicina, all’industria, da Internet al settore dell’energia.

L’esplorazione dell’infinitamente piccolo è uno dei leit motiv della ricerca nei vari campi, tanto quanto lo sono la produzione di nuovi algoritmi informatici o di nuovi materiali: alla nanotecnologia appartengono per esempio i «punti quantici», minuscoli cristalli di semiconduttori in grado di rendere la raccolta di energia solare competitiva, in termini di costi, con quella derivante da combustibili fossili, così come le antenne ottiche create dagli studiosi di Harvard, talmente minuscole da permettere incisioni sempre più precise, che renderanno possibile in futuro la produzione di dischi ottici con una capacità corrispondente a 750 Dvd da 4,7 gigabyte. A livello genetico si svolge invece la ricerca dei bioingegneri di Stanford, che hanno capito come modificare aree del cervello dei pazienti, in modo da accenderle e spegnerle a comando, nella speranza di trovare una cura per patologie neurologiche come le gravi depressioni.

Più prosaiche, nella lista che comprende anche uno scudo per l’invisibilità, l’utilizzo del peer-to-peer per evitare il collassamento dei server a causa della richiesta di download dei video e un sistema diagnostico ùcomputerizzato in grado di prevedere le malattie, appaiono due soluzioni che potrebbero cambiare il settore dell’immagine digitale e quello della informazione gestita dai telefoni cellulari. Da un lato c’è il sistema dei ricercatori della Rice University con cui è possibile memorizzare in alta risoluzione le foto catturate dal sensore della macchina digitale, in modo tale da non richiedere nessun sistema di compressione: un’invenzione che nel giro di pochi anni dovrebbe permettere la creazione di fotocamere più piccole, in grado di immagazzinare un numero di immagini sempre maggiore e di migliore qualità. Dall’altro c’è
il progetto di realtà aumentata sviluppato da Nokia, che presto consentirà di identificare in tempo reale i monumenti, le strade e i palazzi di una qualsiasi città con il proprio telefonino, recuperando tutte le informazioni relative, semplicemente inquadrandoli con la relativa fotocamera.

da: corriere.it

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