La ricerca applicata alle macchine avanza e si riescono a produrre robot in grado di eseguire operazioni impensabili fino a qualche anno fa. Ovviamente, al di là del fascino intrinseco di questa materia, ciò che maggiormente rileva è la sua applicazione industriale. Recentemente, proprio in ambito manifatturiero, i ricercatori del CNRS dell’Università di Montpelier e della Spanish Foundation Fatronik, hanno collaborato per costruire un robot in grado di manipolare oggetti ad una velocità doppia di quella attualmente impiegata nelle industrie.
Il robot si chiama Adept Quattro, principalmente perché è costituito da quattro braccia meccaniche in grado di gestire fino a 240 oggetti al minuto, con una accelerazione di 200 metri quadrati al secondo per caricare 2 kg.
Le applicazioni del prodotto sono molteplici e vanno dalle industrie alimentari a quelle per la cura e il benessere. Per questa ragione, ancor prima di essere lanciato sul mercato, ha già ottenuto una grande approvazione e diverse centinaia di prenotazioni, con una spesa che varia tra i 30.000 e i 50.000 euro.
Ovviamente tale risultato è frutto di uno studio, che ha riguardato il robot sia dal punto di vista del design fisico che dal punto di vista della logica di controllo: gli arti del robot sono stati resi più simili alle braccia umane e molto differenti nella forma rispetto a quelli attualmente utilizzati in industria. Inoltre è stata posta particolare attenzione al peso ed all’essenzialità di ogni singolo pezzo, in modo da ottenere il giusto compromesso tra leggerezza e struttura. In questo modo le braccia meccaniche migliorano il limite di accelerazione standard di 100 mq/s, raddoppiandolo. Per quanto riguarda il controllo, è stata trovata una soluzione innovativa, ma allo stesso tempo in grado di soddisfare gli elevati standard industriali.
La prima ad accorgersi di questa nuova soluzione è stata Adept, un marchio leader nella produzione di robot e non solo, che ha deciso di produrre Adept Quattro su scala industriale.
da programmazione.it
martedì 15 maggio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento